Rassegna Stampa

On demand insurance, innovare con il just in time

Di Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting

Il tema ricorrente della tecnologia quale strumento dell’innovazione è certamente vero e primario, ma rischia di offuscare la visione rispetto ad altri strumenti altrettanto importanti e forieri di sviluppo e ricavi per il settore assicurativo. Si pensi a quel grande capitolo che è l’on demand insurance, che si sta sviluppando velocemente nel settore, a dire il vero più a livello di dibattito che di declinazione vera e propria per quanto riguarda i prodotti, la distribuzione e l’organizzazione delle compagnie.

L’on demand insurance si rifà al modello del just in time, la filosofia industriale che ha invertito il vecchio metodo di produrre prodotti finiti per il magazzino in attesa di essere venduti, passando alla logica secondo cui occorre produrre solo ciò che è stato già venduto o che si prevede di vendere in tempi brevi. Che ciò possa essere utile nel mondo assicurativo è fuori dubbio. Offrire il prodotto just in time non solo ha una funzione di servizio, ma consente di venire incontro a esigenze nuove, immediate e cogenti del cliente, di conoscerlo meglio, fidelizzarlo e proporgli in seguito altri servizi. Una forma di on demand insurance è anche la possibilità di assicurarsi contro rischi cui può essere esposto il cliente quando fa, ad esempio, attività ludico/sportive. Allo stesso tempo, il cliente che si reca all’estero per turismo o per lavoro può anche essere invitato a dotarsi di particolari assicurazioni, come quella sanitaria.

Una via verso l’approccio olistico
Per realizzare tali nuove offerte può essere molto utile conoscere il modello e le esperienze del just in time in altri settori. Esso prevede di mettere in atto una rivoluzione a tutto campo, che riguarda l’intera organizzazione della compagnia: la definizione dei prodotti, il prezzo, la distribuzione, la promozione, la relazione e la comunicazione con il cliente. Si tratta di un cambio di mentalità notevole per un settore in cui le procedure si tramandano nel tempo, l’innovazione spesso tarda a farsi largo nella palude dei modelli consolidati, e in cui le persone — dal management a chi appronta i prodotti, fino agli agenti sul territorio che li distribuiscono — vivono la polizza come qualcosa da maneggiare con grande cura.

La filosofia del just in time applicata al settore assicurativo in ultima istanza dimostra che l’innovazione può venire non solo dalla tecnologia, ma anche dall’importazione nel settore assicurativo di modelli di business tipici di altri comparti industriali. Anche questa è una via per raggiungere quell`approccio olistico all’offerta assicurativa che l’attuale contesto di mercato richiede, approccio che consente di farsi carico delle esigenze di vita a tutto tondo del cliente.

Questo articolo è stato pubblicato sul n.1622 di Insurance Daily, disponibile a questo link.

Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

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