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Tecnostress nell’ambito IT: tra navigare il mare digitale e rischiare di affondare

di Fabio D’Urso, Full Stack Developer in Excellence Innovation

“Ricordo ancora la notte in cui il mio mondo si è tinto di grigio. Lavoravo fino a tardi, così tardi che i colori dello schermo del mio computer si sono attenuati, lasciando spazio a una monotona scala di grigi. Ero talmente assorbito dal progetto che non mi sono accorto del tempo che passava. Quella notte è stata un punto di svolta. Mi sono reso conto che stavo sacrificando la mia salute e il mio benessere per raggiungere obiettivi professionali. Ho capito che era arrivato il momento di cambiare qualcosa. Da quel momento, ho iniziato a cercare delle strategie per gestire lo stress legato al lavoro e per ritrovare un equilibrio tra vita professionale e personale. In questo articolo, condividerò con voi quello che ho imparato e le soluzioni che ho trovato per combattere il tecnostress.”

Cos’è il tecnostress?

Il termine “tecnostress” è stato coniato nel 1984 da Craig Brod, uno dei primi studiosi a riconoscere come la tecnologia, pur essendo uno strumento potente e ricco di possibilità, possa generare ansia, tensione e disagio.

Per chi, come me, ha iniziato a lavorare nel settore IT, la tecnologia è stata come una nave solida che ci ha permesso di navigare con sicurezza nel vasto mare digitale. Ci ha offerto nuovi orizzonti, ci ha consentito di esplorare territori sconosciuti e ci ha fornito gli strumenti necessari per avanzare rapidamente nelle nostre carriere, portandoci verso mete che un tempo sembravano irraggiungibili.

Tuttavia, il mare della tecnologia, per quanto affascinante, nasconde correnti insidiose. L’iperconnessione e l’uso eccessivo della tecnologia possono trasformare questa navigazione in un’esperienza rischiosa, spingendoci verso acque turbolente e minacciando di farci affondare sotto il peso dello stress.

In breve, una certa quantità di stress può essere positiva per mantenerci produttivi e motivati, ma quando si supera una soglia critica, il nostro corpo inizia a subire gli effetti negativi: la spossatezza lascia il posto all’ansia, al panico o alla rabbia, fino ad arrivare all’esaurimento completo, conosciuto anche come “esaurimento da stress” (burn-out).

Gli Effetti Negativi del tecnostress

Quando il tecnostress prende il sopravvento, iniziano a manifestarsi sintomi e conseguenze negative, facili da riconoscere e difficili da ignorare.

  • Difficoltà a ricordare informazioni importanti a causa del sovraccarico di dati e input tecnologici.
  • Diminuzione della presenza fisica e mentale sul lavoro, con conseguente calo di produttività.
  • Il continuo flusso di informazioni e compiti può portare a una perdita di entusiasmo verso il proprio lavoro.
  • Sentirsi costantemente sotto pressione può minare la fiducia in sé stessi, soprattutto quando si è di fronte a nuove tecnologie.
  • L’iperconnessione può portare a un costante senso di stanchezza, sia mentale che fisica.
  • L’uso prolungato di dispositivi e posture scorrette possono generare tensioni fisiche.
  • L’esposizione alla luce blu degli schermi e l’incapacità di “staccare” mentalmente può influenzare negativamente il riposo notturno.
Quali sono i fattori principali che generano il tecnostress?

Esistono cinque principali “fattori di stress” legati all’uso della tecnologia che rappresentano queste minacce:

  1. L’eccessiva quantità di tecnologie che utilizziamo ogni giorno per svolgere le attività di lavoro e personali ci impone un carico cognitivo notevole. La costante connessione, le continue richieste di attenzione, il multitasking e le scadenze ravvicinate possono creare un senso di sopraffazione, dove sembra impossibile tenere il passo.
  2. La tecnologia rende sempre più difficile separare il lavoro dalla vita personale. Le e-mail di lavoro che arrivano anche dopo l’orario di ufficio, le notifiche sui dispositivi personali e le riunioni da remoto che invadono la sfera privata sono solo alcuni esempi di come la tecnologia penetri ogni aspetto della nostra vita.
  3. Con l’evoluzione rapida della tecnologia, siamo costantemente obbligati ad apprendere nuove competenze e a adattarci a nuovi strumenti. Questo continuo aggiornamento richiede sforzi cognitivi elevati e può generare frustrazione, soprattutto quando ci si sente poco preparati o in difficoltà di fronte a tecnologie complesse.
  4. Molti temono di essere sostituiti dalla tecnologia stessa o da persone più competenti nell’utilizzarla. L’automazione, l’intelligenza artificiale e i rapidi cambiamenti nell’ambiente IT possono far nascere dubbi sulla propria sicurezza lavorativa, alimentando sentimenti di incertezza e ansia.
  5. La tecnologia è in continua evoluzione. Nuovi strumenti, software e metodologie emergono costantemente, e la velocità con cui queste novità si impongono può creare un senso di instabilità. Non sapere cosa riserva il futuro tecnologico genera incertezza, mettendo pressione sulle capacità di adattamento individuali
Come gestire il tecnostress nel settore IT?

Per la mia esperienza personale, lavorare nel settore IT significa spesso trovarsi a navigare in un mare in tempesta di informazioni e scadenze. Per evitare di affondare sotto il peso dello stress tecnologico, ho iniziato a adottare alcune strategie che mi hanno aiutato a mantenere il controllo e la serenità.

  • Il primo passo è prendersi cura di sé. Questo significa stabilire dei limiti chiari tra lavoro e vita privata, dedicare del tempo al relax e all’attività fisica. Piccoli accorgimenti come una postazione di lavoro ergonomica e pause regolari possono fare una grande differenza. Tecniche di rilassamento come la meditazione o la respirazione profonda possono aiutarti a mantenere la calma e a ridurre lo stress.
  • Non affrontare lo stress da soli. Collaborare con i colleghi può essere un ottimo modo per condividere il carico di lavoro e trovare soluzioni creative. Creare un ambiente di lavoro positivo e inclusivo è fondamentale per promuovere il benessere di tutti.
  • L’organizzazione è la chiave per gestire efficacemente il carico di lavoro. Strumenti come ClickUp possono aiutarti a pianificare le attività, stabilire delle priorità ed evitare di sentirti sopraffatto. Tecniche come il metodo del “Pomodoro” possono migliorare la tua concentrazione e produttività.
  • Il mondo dell’IT è in continua evoluzione. Investire nella tua formazione è fondamentale per rimanere aggiornato e ridurre il senso di insicurezza. Tuttavia, è altrettanto importante imparare a dire di no e a stabilire dei limiti per evitare di sovraccaricarti.

Il tecnostress è una sfida reale che richiede una risposta altrettanto concreta. Ognuno di noi ha il potere di riprendere il controllo della propria relazione con la tecnologia. Iniziamo da piccoli passi: stabiliamo dei limiti, creiamo delle routine digitali salutari e cerchiamo supporto quando ne abbiamo bisogno.

Ricorda: la tecnologia è uno strumento, non un padrone. Utilizzala in modo consapevole e intelligente per migliorare la tua vita, non per renderla più stressante.

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Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

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