Di Maurizio Primanni, CEO di Excellence
La digitalizzazione del business funziona se l’azienda è vista come ecosistema, se tutte le sue parti dialogano anche quando si tratta di fornire risposte all’assicurato.
Assistiamo a un interesse crescente e consapevole da parte delle istituzioni finanziarie e delle compagnie assicurative nei confronti della digitalizzazione dei dati. Un processo inevitabile, essenziale ai processi delle aziende e alla realizzazione prima e distribuzione poi di nuove generazioni di prodotti. Del resto, da queste pagine abbiamo riflettuto più volte su come organizzazione e digitalizzazione siano le due leve fondamentali di ogni revisione del modello di business. Esistono tuttavia molti aspetti da valutare. Uno è il valore dei dati. Un argomento enorme, si pensi al tema dei big data e a quanto essi siano strategici non solo in termini di marketing ma anche perché possono essere il volano per lo sviluppo del business nel nuovo scenario di mercato. Data is money è il nuovo slogan. Gli sviluppi dell’intelligenza artificiale applicata al settore assicurativo devono essere quindi accolti con favore: gli algoritmi sono, e sempre più saranno in futuro, lo strumento imprescindibile per conoscere il cliente e disegnare un’offerta personalizzata. Non ci sono dubbi che le scienze della comunicazione e dei sistemi informatici siano utili e presentino margini di scientificità e di veridicità inoppugnabili; hanno la capacità cioè di mettere al centro il cliente andando al nocciolo delle sue caratteristiche, delle sue attitudini, dei suoi desideri e persino dei suoi affetti. Per questo alcuni osservatori hanno sostenuto che siamo nell’era della customer centricity perfetta…
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