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Business Intelligence: quali saranno i trend per il 2023?

A cura di Andrea Bergonzi, Data Scientist di Dataskills

Giunti al termine del 2022, sappiamo per certo che la rilevanza e diffusione della Business Intelligence non sono destinate a fermarsi. Non c’è in realtà nulla di nuovo in questo assessment, poiché siamo di fronte a un fenomeno visibile già da qualche anno grazie alla disponibilità di strumenti ormai sempre più accessibili e user-friendly e amplificato da una produzione di dati progressivamente più massiccia. La centralità della BI è, peraltro, confermata anche dal valore del settorestimato in miliardi di dollari.

Tale trend è destinato a crescere in vista degli oltre 180 zettabyte di dati mondiali provenienti da oltre 41 miliardi di dispositivi connessi previsti entro il 2025. Quando si parla di cifre di questa portata, riferite a dati che influenzano enormemente i processi decisionali, la loro gestione corretta non è più un semplice auspicio ma diventa invece un’esigenza.

Ed è proprio attraverso la Business Intelligence che i dati possono essere raccolti, analizzati, presentati e integrati offrendo informazioni e insight preziosi per la crescita delle organizzazioni.

Vediamo quindi quali sono le tendenze che sarà opportuno non perdere di vista nel 2023.

BI: UN SETTORE IN CRESCITA CHE NON ACCENNA A FERMARSI

Lo sviluppo della BI nell’ultimo decennio è stato rivoluzionario, arrivando a collocare il dato al centro della discussione. Metodi di analisi recenti ma ormai piuttosto consolidati, come la Business Intelligence in Cloud, la Self-Service BI e il Real-Time Analytics favoriscono quella che alcuni definiscono la “democratizzazione dei dati” e ne permettono oggi la fruibilità anche da parte di chi non dispone di un background iper-tecnico.

Considerato questo punto di partenza, è facile immaginare che l’inclusività nel suo senso più lato giocherà un ruolo rilevante nella Business Intelligence anche nell’anno che sta per cominciare.

La maggior parte delle aziende non si sta più chiedendo come sfruttare il potenziale dei dati: è al contrario già attivamente impegnata ad analizzare dati di tutte le tipologie e provenienti da varie fonti per ottenere informazioni pertinenti alla propria area di business. Tale cambiamento di mindset avrà di conseguenza un peso nelle tecnologie sempre più verticali che si svilupperanno nel prossimo futuro.

Ecco le principali.

DALL’ANALISI PREDITTIVA ALL’ANALISI PRESCRITTIVA

L’analisi predittiva è ormai sfruttata da un numero sempre maggiore di segmenti industriali per comprendere il comportamento del cliente, individuare le opportunità di business e incrementare la redditività d’impresa.

A partire dal 2023 ci si attende invece un’attenzione crescente nei confronti dell’analisi prescrittiva, che offre approfondimenti e informazioni utili su step, milestone e decisioni necessarie al raggiungimento di determinati obiettivi, oltre a proporre azioni e misure automatizzate a seconda dello scenario. Tale approccio permetterà alle organizzazioni di comprendere le conseguenze delle loro strategie aziendali, e quindi di modellare il processo decisionale per un outcome ottimale.

ATTENZIONE ALLA SICUREZZA

L’aspetto della sicurezza sarà considerato sempre più centrale nell’ecosistema della Business Intelligence, specialmente visto l’impressionante numero di violazioni registrate nel 2021 (l’Identity Theft Resource Center ha stimato addirittura un incremento dei breach del 17% rispetto al 2020). Questa tendenza è già pienamente percepibile nell’analisi proattiva destinata alle reti neurali, capaci di individuare potenziali anomalie prima ancora che il problema vero e proprio si verifichi.

L’obiettivo a medio-lungo termine sarà, in ogni caso, quello di poter allertare gli amministratori di sistema in merito a possibili violazioni e comportamenti illeciti sulla base di fattori come il contesto, l’analisi predittiva e quella di pattern storici.

UN’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SEMPRE PIU’ ETICA

Il concetto dell’etica applicato dalla Business Intelligence – e, più nello specifico, all’Artificial Intelligence – si lega indistricabilmente alla questione del rafforzamento della sicurezza del sistema. Oltre a garantire la tutela della privacy degli utenti – un obiettivo fondamentale in uno scenario normativo internazionale che tende ora a sanzionare severamente le violazioni – l’AI del prossimo futuro dovrà seguire linee guida etiche basate su concetti come trasparenza, libertà e autonomia, sostenibilità, giustizia ed equità.

Almeno per il momento, sappiamo comunque per certo che la maggior parte degli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale nella Business Intelligence resterà di natura “offensiva”: iper-automazione, ingegneria dei sistemi, analisi dei big data e assistenti virtuali continueranno a essere progettati tenendo a mente obiettivi quali l’efficienza, la produttività e la redditività.

BUSINESS INTELLIGENCE MOBILE: SEMPRE PIU’ USER-FRIENDLY, SEMPRE PIU’ SOFISTICATA

Ad oggi, la Business Intelligence mobile altro non è che un’estensione endpoint delle applicazioni di BI. Tuttavia, considerato che il 90% dell’utilizzo dei device mobile avviene sulle App, i fornitori di BI non potranno più trascurare l’ubiquità e la pervasività degli smartphone. Dovranno invece adeguarsi, progettando App mobile-first che sappiano tenere il passo delle esigenze e dei comportamenti degli utenti.

L’infrastruttura di Business Intelligence resterà per il momento intatta, e le app mobile o web saranno realizzate su un sistema proprietario. A livello di end user, però, i risultati saranno sempre più interattivi, immersivi, ottimizzati e user-friendly.


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Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

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