l’editoriale di Maurizio Primanni per il mensile Bluerating
Le sfide rappresentano al contempo difficoltà e opportunità. Il settore della consulenza finanziaria, per le banche-reti, nel nuovo anno dovrà affrontare scenari complessi. Il mondo è alle prese con delle guerre e Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio. Le sue scelte in ambito finanziario ed economico, e le conseguenti risposte di Cina ed Ue, saranno decisive. In particolare individuo tre grandi sfide.
1) La consulenza deve recuperare la propria forza propositiva. Troppi clienti, negli ultimi anni, hanno trasferito una parte significativa del loro patrimonio verso strumenti a basso rischio, perdendo le opportunità di guadagno offerte dalla diversificazione degli investimenti e dalla crescita dei mercati.
2) Bisognerà puntare su investimenti che coniughino risparmio privato ed economia reale. Pensiamo alle indicazioni contenute nel documento sulla competitività europea preparato da Mario Draghi e commissionato da Ursula von der Leyen. È auspicabile un sostegno, per esempio, agli investimenti in private equity e private debt, soluzioni rivolte a clienti ben selezionati, rispetto ai cui i consulenti dovranno dimostrare il massimo della loro competenza.
3) Nel 2025 si riaccenderà il mercato dei consulenti che desiderano cambiare rete. Le reti dovranno implementare politiche efficaci di fidelizzazione e retention per preservare e valorizzare i propri col laboratori. Guardando oltre il 2025, intravedo alcune tendenze che diventeranno sempre più importanti. Assisteremo a un progressivo ampliamento della gamma dei prodotti offerti, che si estenderà a temi come la protezione, il supporto alle imprese e agli imprenditori. Parallelamente, sarà cruciale saper attrarre, formare e trattenere nuovi giovani talenti, accompagnandoli in un percorso di crescita all’interno delle organizzazioni.
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