A cura del Team di Excellence Innovation
1. Introduzione
La User Experience ha un’importanza centrale in una progettazione Agile incentrata sulle esigenze emozionali, percettive e funzionali dell’utente durante la realizzazione di un prodotto o di un servizio. Ma come si può coniugare efficacemente gli aspetti umani con quelli tecnici e realizzare un prodotto di valore?
Se l’approccio iniziale è piuttosto standard (analisi dei bisogni del cliente, raccolta dei requisiti di business e ideazione della soluzione), per fare la differenza si deve puntare ad una più stretta collaborazione tra Designer e Sviluppatori nelle fasi di sviluppo del prodotto.
2. Rapid Prototyping: benefici pratici
Per facilitare la collaborazione, si può usare il Rapid Prototyping, ossia la predisposizione di un prototipo in tempi rapidi, che tramite una stretta collaborazione tra Cliente, Designer e Sviluppatori comporta una serie di benefici pratici:
- Poter apportare modifiche in tempi più rapidi, vista l’articolazione del processo in fasi, ed il lavoro in simbiosi tra sviluppatori e designer.
- Risparmiare sulle risorse progettuali, adattando il processo alle soluzioni più sostenibili e ottenendo risultati in tempi più rapidi.
- Ridurre le rilavorazioni durante la fase di sviluppo poiché la soluzione è stata già “provata su strada”, seppur in forma prototipale, con l’utente.
- Aumentare l’effetto di un prodotto di valore, “su misura” del cliente, grazie ai feedback ottenuti durante le fasi iterative.
3. Dall’idea al prototipo: un processo collaborativo
Nella metodologia Agile hanno grande importanza le micro-interazioni tra Designer e Sviluppatori: durante il processo di definizione e miglioramento progressivo del prototipo, è proprio l’alternanza di competenze e contributi nelle diverse attività progettuali che permette di realizzare un prodotto finale di qualità, con un’esperienza utente attentamente studiata sulle necessità degli utenti finali.
In Excellence Innovation, data anche l’importanza della multidisciplinarietà che ci caratterizza come team, dedichiamo molta attenzione alla costruzione di un’efficace collaborazione tra Designer e Sviluppatori.
Le due figure vengono coinvolte sin da subito nelle primissime fasi di progetto, per permettere di instaurare un continuo confronto, che si concretizza in preziosi contributi verso diverse figure (PM, clienti, stakeholder interni ed esterni…).
La fase di prototipazione diventa pertanto un vero e proprio ciclo, che si basa su tre momenti: creazione, condivisione e ridefinizione del prototipo.
- Creazione del prototipo: subito dopo le fasi di ricerca e di ideazione della soluzione, avendone stabilito l’architettura informativa, si procede con la creazione delle schermate del prototipo, progettando i flow di navigazione ed interazione. Si parte da bozze anche su carta, fino ad arrivare ad un prototipo interattivo e navigabile.
- Condivisione del prototipo: il prototipo viene prima condiviso con il team di progetto interno (Designer, PM e Sviluppatori), per ottenere confronti preziosi a validare internamente processi e funzionalità progettati e per far emergere ulteriori spunti di riflessione che nascono dalle diverse competenze. Una volta confermati i vari aspetti, si procede con la condivisione al cliente e potenziali utenti. Le idee che emergono dal confronto consentono di valutare se si è sulla giusta strada, apportando correttivi e deviazioni se necessari.
- Ridefinizione del prototipo: le aree che necessitano di ulteriori modifiche e migliorie vengono quindi rilavorate in base ai feedback ricevuti. E’ un processo continuo, che coinvolge tutti i potenziali interessati in stretta collaborazione.
L’obiettivo di questo approccio non è la perfezione, bensì la messa a fuoco degli aspetti chiave del prodotto finale e della sua utilità.
4. Le diverse tipologie di prototipo
Che grado di fedeltà deve avere il prototipo rispetto al prodotto finale?
La risposta dipende sostanzialmente dall’obiettivo che si vuole perseguire con la prototipazione (es. approfondire un aspetto specifico, validare un’idea, migliorare dei KPI di prodotto…).
Infatti, a seconda dell’obiettivo e della fase di sviluppo progettuale della soluzione, le nostre attività di prototipazione hanno diversi gradi di fedeltà:
- Prototipi di bassa accuratezza (low-fidelity prototype): qui bastano anche carta e penna; uno strumento ideale durante i primi confronti interni. Questa tipologia aiuta in particolare i Designer a tradurre i processi analizzati e raccolti dal cliente in fase di ricerca, per rendere più concrete le scelte da prendere nello studio di interazioni e processi e condividere concetti semplici.
- Prototipi di media accuratezza (medium-fidelity prototype): qui utilizziamo strumenti dedicati con cui replichiamo digitalmente gli studi e le analisi fatte su carta, con lo scopo di focalizzare l’attenzione sul comportamento della soluzione, eliminando gli elementi di identità visiva (colore, branding) che verranno studiati in una fase successiva. Questa tipologia di prototipo è utile soprattutto nelle prime attività di condivisione interna.
- Prototipi di alta accuratezza (high-fidelity prototype): infine, qui ci si riferisce a prototipi più realistici per funzionalità e design, in grado di mostrare le possibilità di una nuova tecnologia (es. Mobile App) o l’aspetto del prodotto finito, con lo scopo di condividerlo al cliente e validare i processi e le scelte prese, oltre a poter effettuare test di usabilità in un contesto realistico.
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