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Microlearning: la formazione anytime-anywhere

di Lara Scalvinoni – Senior Training Specialist Excellence Education

Con il passare degli anni la vita, in particolare quella negli ambienti di lavoro, sta diventando sempre più frenetica, i ritmi accelerano e il tempo a disposizione sembra non bastare mai, tra agende fitte di impegni ed energie che scarseggiano. A pagarne le conseguenze è molto spesso la formazione, percepita erroneamente come “tempo perso” o rubato ad attività più produttive, anziché come un investimento per la propria vita professionale, e non solo.

È in questo contesto che il microlearning si sta affermando come uno dei trend formativi in più rapida crescita, venendo incontro innanzitutto alle esigenze legate alla scarsità di tempo dei lavoratori.

Ma che cosa si intende per microlearning?

Si tratta di un metodo di formazione che, segmentando le informazioni in piccole unità, mira a trasferire conoscenze e competenze rendendole assimilabili in modo semplice e veloce.

I contenuti che formano un’esperienza formativa progettata secondo il metodo del microlearning devono quindi poter essere fruiti in breve tempo, devono concentrarsi preferibilmente su un unico concetto e avere un obiettivo formativo ben chiaro e definito. Il microlearning si contrappone al macrolearning, che prevede la costruzione di un’esperienza completa a copertura di più argomenti e con più obiettivi finali, richiedendo una maggiore concentrazione e più tempo a disposizione.

In ogni caso le due strategie possono, e dovrebbero, essere usate in sinergia: laddove il microlearning può costituire, per esempio, un’introduzione al tema, il macrolearning può intervenire approfondendone i diversi aspetti. Nel microlearning, infatti, è essenziale non caricare il contenuto con troppe informazioni: una possibilità può perciò essere quella di consigliare dei materiali aggiuntivi, attraverso dei link, da consultare poi in autonomia.

Il microlearning non è sinonimo di elearning, ma essendo per sua natura una modalità di apprendimento flessibile e adattabile alle esigenze dell’utente sempre più impegnato, va da sé che l’uno vada a braccetto con l’altro poiché, da una parte l’elearning è fondato su piattaforme web-based che consentono l’apprendimento ovunque e in ogni momento, dall’altra il microlearning vuole sopperire alle sempre più numerose distrazioni che la formazione online porta con sé.

Quando, quindi, è preferibile adottare il microlearning?

Cominciamo col dire quando non lo è: non si presta infatti alla trasmissione di tutti i tipi di contenuti, per esempio concetti completamente nuovi all’utente, troppo tecnici e complessi, difficilmente si adatteranno a questo metodo formativo. Inoltre, non consente il raggiungimento di obiettivi che richiedono una formazione sul campo, e quindi un’applicazione pratica.

Il microlearning dunque può essere utilizzato per il pre-training, per esempio creando dei video trailer dell’esperienza formativa che poi verrà affrontata, durante il training, attraverso infografiche o video pillole, o nel post-training, assegnando schede di ripasso o quiz per sedimentare l’apprendimento. Può essere utile anche quando si ha necessità di fornire un rapido aggiornamento su un argomento già conosciuto.

Quali sono le ragioni dell’efficacia del microlearning?

Il microlearning, ottimizzando i tempi di fruizione e riducendo la complessità, offre sicuramente diversi vantaggi. In particolare:

  • aumenta la capacità di memorizzazione. Essendo l’informazione scomposta in piccoli frammenti, questa diventa più semplice da ricordare. Secondo uno studio, infatti, i micro-corsi ne migliorano la conservazione a lungo termine di circa l’80%;
  • con la sua granularità, facilita l’apprendimento auto-gestito, consentendo una fruizione del contenuto, specialmente da dispositivi mobili, ovunque e nel momento della giornata che l’utente preferisce;
  • in questo modo aiuta anche a ridurre i costi, non costringendo le persone a dedicare alla fruizione dei corsi troppo del loro prezioso tempo. E, non da meno, la creazione e l’aggiornamento di corsi in microlearning sono generalmente meno costose rispetto ai corsi tradizionali;
  • infine, viene incontro all’esigenza di velocità tipica del mondo moderno: stando a diverse ricerche, la soglia di attenzione diminuisce dopo venti minuti, ecco perché è fondamentale creare un contenuto granulare e “pronto da digerire”.

Una caratteristica tipica del microlearning è la varietà di formati. Per citarne alcuni dei più comuni:

  • i video, sicuramente la forma più popolare, utilizzati per esempio come tutorial o come mini-lezioni;
  • i quiz, per valutare rapidamente se è stata acquisita la padronanza dell’argomento o si necessita di ulteriore formazione;
  • i podcast, altro formato sempre più diffuso di comunicazione ed educazione che, ancora più dei video, si adatta alla fruizione anytime – anywhere;
  • le immagini, per esempio nella forma di infografiche: si pensi che l’apprendimento visivo aumenta la memorizzazione dal 29% al 42%, dal momento che le immagini vengono archiviate direttamente nella memoria a lungo termine;
  • i testi, se costruiti con paragrafi brevi e dando ben evidenza alle parole chiave o ai concetti centrali;
  • i giochi, utilissimi per esempio quando si vogliono attivare competenze quali il pensiero critico o la capacità di collaborazione.

Visti i numerosi punti di forza e le svariate declinazioni di formati, è assai probabile che il microlearning troverà sempre più spazio all’interno del mondo dell’education e che questo dovrà coincidere con una capacità sempre migliore dell’utente di auto-educarsi alla formazione, trovandole il posto più adeguato all’interno della propria routine quotidiana.

Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

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