Rassegna Stampa

L’ascesa delle carte di debito: come sta cambiando la cultura dei pagamenti degli italiani

di Andrea Gnetti, CEO di Excellence Payments

Il 23 maggio, la Banca d’Italia ha pubblicato il primo dei due report annuali dal titolo “Sistema dei Pagamenti“, contenente i dati sull’utilizzo dei servizi e degli strumenti di pagamento da parte di famiglie e imprese, forniti da soggetti bancari e non bancari. Come già confermato dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano a marzo, continua, anche se a un ritmo rallentato, la crescita del transato con carte di pagamento (debito, credito, prepagate o strumenti ad esse connessi). Con circa 122 milioni di carte di pagamento in circolazione, questi strumenti stanno consolidando il ruolo di alternativa principale al contante. Nel 2023 le carte di pagamento hanno superato il 65% dei pagamenti totali effettuati con metodi alternativi al contante, con una crescita del 17% rispetto al 2022.

A questa crescita contribuisce il continuo calo dell’utilizzo del contante. Nel 2023 si è registrato un ulteriore calo dei prelievi ATM da carte di debito che sono diminuiti per numero di operazioni e volumi di circa 1% rispetto al 2022 (-1,28% di operazioni e -0,70% di volumi prelevati).

Interessante evidenziare l’importante crescita percentuale dei bonifici SCT (SEPA Credit Transfer) istantanei, che nel 2023 rispetto al 2022 è stata del 63% in numero e del 62% in valore e sulla quale ci attendiamo un’importante ulteriore crescita futura anche a seguito dell’ingresso della nuova regolamentazione in merito.

Nonostante l’importante crescita degli ultimi anni, l’Italia con 223,3 operazioni pro capite con strumenti di pagamento alternativi al contante registrate nel 2023, è ancora lontana dalla media dell’area Euro che nel 2022 era pari a 370,2.

Approfondimento di un mercato trainato dalle carte di debito: numeri e caratteristiche

A livello complessivo, i volumi di transato hanno registrato un leggero rallentamento nella crescita, pur rimanendo consistenti, passando dal +28% del 2021 rispetto al 2020 (anno segnato dai numerosi cambiamenti portati dalla pandemia) a un +12% nel 2023 rispetto al 2022.

Analizzando nel dettaglio le soluzioni di pagamento, il 2023 conferma la tendenza della scelta della carta di debito come strumento di pagamento preferito dagli italiani. Questo strumento genera il 58% degli importi transati con carte di pagamento, con una crescita di volumi del 13% rispetto al 2022, rispetto al +8% delle carte di credito e al +11% delle carte prepagate.

La carta di debito è infatti uno degli strumenti di pagamento che negli anni si è evoluto maggiormente, mantenendo livelli di costo convenienti per il consumatore finale, che tende a preferirla negli utilizzi. Oggi, un cliente con una carta di debito internazionale può soddisfare la quasi totalità delle esigenze di pagamento: pagare nei negozi, prelevare agli ATM, pagare online, pagare abbonamenti e, in molti casi, anche rateizzare le spese con soluzioni di BNPL o credito rotativo. Tutto ciò a fronte di una spesa media annua di 6,55 € per i clienti di banche tradizionali e di 0,43 € per i clienti di banche online, secondo l’indagine sul costo dei conti correnti di Banca d’Italia relativa al 2022.

Analizzando i principali conti correnti delle prime 10 banche italiane per numero di filiali, la carta di debito è inclusa nel canone per la totalità dei player in esame e abilitata ai circuiti internazionali nel 90% dei casi (Ricerca Excellence Payments, maggio 2024).

L’evoluzione che ha avuto la carta di debito e la sua diffusione, già a partire dalle offerte per i teen, sta gradualmente riducendo la percezione della necessità di una carta di credito tra i clienti privati.

Questo trend è evidenziato nei dati di Banca d’Italia, dove le carte di credito personali attive si sono ridotte del 14% nel 2023 rispetto al 2019. Diversa è la situazione delle carte di credito aziendali attive che sono in costante crescita. Il 2023 ha registrato un aumento del 4% di carte attive rispetto al 2019. Inoltre, hanno fatto registrare nel 2023 un significativo incremento anche a livello di spesa media: le carte aziendali hanno speso in media 17.023 € nel 2023 contro i 15.776 € spesi nel 2022. Questi trend hanno portato il settore a rappresentare il 9% in temini di numero di carte di credito attive e il 20% del loro transato.

Rallenta la crescita delle prepagate

Il 2023 segna la crescita più bassa negli ultimi 10 anni per numero di transazioni e volumi di speso con le carte prepagate, che si è attestata rispettivamente al 16% e all’11% contro una media degli ultimi 10 anni del 25% sul numero di transazioni e 20% sui volumi transati.

PostePay continua ad essere l’incontrastato leader del settore con una quota del 67% per stock di carte in circolazione.

Piccole spese e piccoli consumi: non si ferma la crescita delle operazioni, mentre rallenta la crescita dei volumi per i consumatori privati

Una lettura interessante dei dati pubblicati riguarda la tipologia di spesa per le carte di debito e le carte di credito consumer. Il ticket medio è in diminuzione per entrambe le tipologie di carte analizzate: per le carte di credito personali la riduzione si assesta su un -2% (58,04 € nel 2023 rispetto al 2022) e un -11% rispetto al 2019. Anche le carte di debito continuano la riduzione del ticket medio, passando dai 46,93 € del 2022 ai 44,28 € del 2023. Questo trend di riduzione conferma l’adozione sempre più diffusa dei pagamenti digitali, anche per piccoli importi.

La crescita dello speso medio annuo per carta, invece, sebbene non sembri arrestarsi (a conferma di una maggiore adozione degli strumenti di pagamento), ha subito un forte rallentamento. Per il debito, lo speso medio annuo per carta è passato dalla crescita del 15% del 2022 sull’anno precedente a una crescita di solo il 6% nel 2023 rispetto al 2022 (3.697 € nel 2023 contro i 3.472 € del 2022). Anche per le carte di credito personali il trend si conferma, con una crescita del 14% nel 2022 sull’anno precedente, che si è ridotta al 5% nel 2023 (6.845 €) rispetto al 2022 (6.504 €).

Una sfida per il futuro dei pagamenti

Dalla lettura dei dati pubblicati dalla Banca d’Italia appare chiaro come il trend di sviluppo della carta di debito stia erodendo sempre di più i prodotti alternativi, come la carta di credito e la carta prepagata. È quindi necessario che i principali player del settore dei pagamenti si interroghino sulla composizione dell’offerta futura per garantire una crescita solida del settore, puntando anche sulle innovazioni abilitate dalle nuove tecnologie.

LEGGI ANCHE: Colmare il vuoto: come diventare il leader nell’offerta ‘teen’ dei pagamenti digitali – Una tendenza dal valore prospettico

Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

(*) Campi obbligatori