Articoli

Webinar: facciamo chiarezza sui luoghi comuni

di Federica Barella, Training Specialist di Excellence Education


Il mondo della formazione è in continua evoluzione, spesso spalleggiato da quello delle nuove tecnologie che consentono di trovare soluzioni sempre più varie, tra queste: i webinar.

La parola “webinar” deriva dalla fusione dei termini inglesi “web” e “seminar” e fa riferimento a presentazioni, corsi formativi o conferenze tenuti online, attraverso l’utilizzo di specifiche piattaforme.

I webinar formativi hanno diversi ambiti di applicazione: dalle scuole e università fino alle realtà aziendali, sono generalmente il format prediletto per aule con un ampio uditorio sparso sul territorio.

Quali sono i principali vantaggi della formazione tramite webinar?

  • Flessibilità, ovvero la possibilità di condividere contenuti e competenze in qualsiasi momento e in qualunque parte del mondo.
  • Accessibilità, ovvero un risparmio notevole di tempo e di costi rispetto all’organizzazione di incontri sul territorio. Negli eventi online, infatti, bastano computer e connessione internet per partecipare.
  • Conservazione, ovvero la facoltà di registrare contenuti di qualità da condividere con il proprio pubblico in qualsiasi momento, per conservare la conoscenza e renderla disponibile anche successivamente.
  • Monitoraggio, ovvero la possibilità di ottenere dati di tracciamento sulla frequenza del webinar e sulla sua efficacia.

Nonostante gli evidenti vantaggi, sono generalmente diffuse diverse resistenze sui webinar, più che su altre modalità di aula online, che rischiano di scoraggiarne l’utilizzo.

Si tratta di convinzioni limitanti, tanto lato partecipanti quanto lato relatori, che, tuttavia, necessitano di un reframe.

Vediamo insieme le più diffuse.

  1. “Con i webinar non posso interagire con il relatore e sono meno coinvolto”

Il coinvolgimento dei partecipanti rappresenta sicuramente una delle sfide più grandi della formazione tramite webinar. In un’aula virtuale, infatti, sono più numerosi gli ostacoli all’interazione, per esempio è frequente che si partecipi ai webinar con microfono e telecamera spenti.

Non mancano tuttavia metodi efficaci per aggirare tali problemi:

  • Incoraggiare i partecipanti a fare domande:  a voce, nel caso di aule relativamente “piccole” (indicativamente meno di 20 persone), tramite la chat del gruppo negli altri casi.
  • Ingaggiare gli ascoltatori dando sempre nuovi stimoli alla loro concentrazione: alternando spiegazioni teoriche a esempi pratici, domande aperte a brevi quiz a risposta multipla.
  • “Con i webinar non posso interagire con gli altri partecipanti e mi sento isolato”

Un altro aspetto considerato limitante consiste nell’apparente mancanza di interazione reciproca tra i discenti.

Molte piattaforme digitali, notando questa criticità, hanno sviluppato funzionalità specifiche che consentono di ovviare al problema.

I  partecipanti possono ad esempio essere suddivisi dai relatori nelle cosiddette breakout room: stanze separate, consigliabili per svolgere esercitazioni pratiche durante i webinar, ciascuna composta da un numero ridotto di persone, in cui è possibile svolgere diverse attività previste nel corso dell’incontro. All’interno della breakout room si possono gestire autonomamente audio, video e condivisione dello schermo, per svolgere i compiti assegnati dal relatore in un ambiente più ristretto in cui l’interazione risulta più immediata.

  • “Con i webinar è più difficile mantenere un alto livello di attenzione”

L’ambiente privato con le sue distrazioni combinato con la distanza fisica dall’aula sono elementi che cooperano nell’abbassare drasticamente il livello di concentrazione davanti allo schermo.

Si tratta certamente di una criticità la cui gestione è difficile ma non impossibile.

A tal proposito è fondamentale che il relatore dia una buona struttura alla propria presentazione.

Ecco alcuni piccoli accorgimenti utili:

  • Evitare presentazioni statiche, utilizzando elementi animati e immagini d’impatto l’occhio dell’ascoltatore sarà sempre attivo, e con esso la sua attenzione.
  • Alternare parti di testo alla visione di video (interviste, estratti di film…) che possono rappresentare esempi concreti dell’argomento trattato, da un lato aiutando nella comprensione, dall’altro stimolando la concentrazione grazie al mix di formati.
  • Fare piccole pause, necessarie al pubblico per, chiarire i dubbi emersi durante la spiegazione, elaborare le informazioni ricevute e preparare la mente ad accoglierne di nuove.
  • “Quando tengo un webinar mi sembra di parlare da solo davanti a uno schermo”.

Si tratta di uno dei timori principali di chi eroga un corso di formazione online: il panico da “schermo scenico”.

Per evitare che ciò accada, può essere d’aiuto per un relatore prevedere l’intervento di esperti di settore in relazione all’argomento oggetto di analisi, per alternare la propria esposizione a quella dei suoi ospiti aumentando la confidenza del relatore e l’engagement in chi ascolta.

Altre tecniche utili per sentirsi a proprio agio nel “parlare ad uno schermo” possono essere l’inserimento nel discorso di aneddoti o di brevi racconti personali, che portano l’esposizione su un piano più umano, capace di superare le distanze imposte dalla tecnologia.

Ultimo consiglio, ma non meno importante, è esercitarsi con largo anticipo, per far sì che la propria esposizione sia sicura, chiara e disinvolta.

I webinar, anche grazie agli accorgimenti qui analizzati, sono una modalità efficace per fare formazione, ma non certamente l’unica.

Aule in presenza, autoformazione e formazione online in piccoli gruppi, restano delle valide alternative, nessuna apertamente migliore delle altre, tutte valide in contesti che ne valorizzino le caratteristiche e i vantaggi.


LEGGI ANCHEPerché è importante parlare di Educazione Finanziaria

Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

(*) Campi obbligatori