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Come usare il “pensiero convergente” per trovare soluzioni utili nella creazione di prodotti e servizi

di Marta Morandi, UX Designer di Excellence Innovation


Nel precedente articolo, abbiamo esplorato il concetto di “divergent thinking” (pensiero divergente) e proposto alcuni metodi che sfruttano questo tipo di pensiero per guardare ai problemi tramite nuove prospettive e ideare soluzioni nuove e creative. 

In questo articolo approfondiamo, invece, il cosiddetto “convergent thinking” (pensiero convergente) e presentiamo alcuni metodi basati su di esso, che possono aiutarci a formulare idee e soluzioni non solo nuove e creative, ma anche utili e di valore. 

Cos’è e come funziona il pensiero convergente 

È una tipologia di pensiero analitico e strutturato che consente di razionalizzare, filtrare e chiarire le idee emerse nella prima fase di processo, in cui predomina il pensiero divergente. Lo possiamo vedere come un “ritorno alla realtà” dopo aver lasciato la mente spaziare senza porre limiti all’immaginazione, tramite il pensiero divergente. 

Infatti, ricordiamo che “un’idea creativa si definisce tale perché è nuova e originale, non è qualcosa che già si conosceva, e perché è utile, cioè risolve uno specifico problema”. L’essere nuova e originale lo si deve al pensiero divergente, l’essere utile  lo possiamo attribuire al pensiero convergente. 

È sbagliato pensare che il pensiero divergente e il pensiero convergente siano due processi totalmente separati. Infatti, è l’interazione tra le attività puramente esplorative e la formulazione libera di idee proprie del pensiero divergente e le attività analitiche di razionalizzazione tipiche del pensiero convergente, che ci consente di identificare soluzioni creative che rispondono all’obiettivo che ci siamo prefissati di raggiungere con la nostra soluzione.  

© Interaction Design Foundation

Per spiegare in modo semplice l’obiettivo del pensiero convergente, possiamo dire che è quello di prendere tutte le idee generate dal pensiero divergente, valutarle, filtrarle e arrivare ad una sola idea vincente che rappresenta la soluzione.   

© Interaction Design Foundation 

Come formulare soluzioni innovative, ma anche utili: 3 metodi per sfruttare il pensiero convergente 

Vediamo ora tre metodi che possono aiutare a stimolare il pensiero convergente. 

  • Three-Way Comparisons (Confronto a tre vie). Si può utilizzare questo metodo per verificare e andare oltre alla propria conoscenza riguardo ad un ambito, sia che esso ci sia familiare, sia che invece sia nuovo. È un buon metodo da utilizzare per capire meglio il problema a cui si sta lavorando e se ci sono limitazioni o errori nella nostra conoscenza di quel problema, di qualunque livello sia.  


Si compone di 3 fasi: 

  1. Il nome è dovuto al fatto che si inizia scegliendo 3 opzioni (di un prodotto, un servizio, componenti di una pagina web, ecc.). Le opzioni non devono essere troppo diverse tra loro, altrimenti l’attività risulta troppo semplice e perde di senso. Qualora si avesse già un’idea più concreta della soluzione, si può utilizzare come una delle 3 opzioni. 
  1. Evidenziare quante più differenze e somiglianze si trovano tra le 3 opzioni e fare una lista per ognuna. Così facendo, ci si sforza a pensare a peculiarità e caratteristiche di queste opzioni scelte che altrimenti non si sarebbero mai pensate. Ad esempio, le domande da porsi riguardano i rapporti tra le 3 opzioni, per essere facilitati a sottolineare diversità e similitudini: “In cosa A è simile a B ma diverso da C?”. 
  1. Analizzando le 3 liste di caratteristiche di ognuna delle opzioni, occorre utilizzare il pensiero convergente e scegliere quale di queste può essere più adatta come opzione da cui attingere caratteristiche per la soluzione a cui si sta lavorando. 
  • More Specific and More General (Più specifico e più generale). Questo esercizio è utile per trovare nuove prospettive di guardare al progetto a cui si sta lavorando, soprattutto quando ci si sente bloccati. Il nome deriva dal fatto che questo metodo di ideazione si può utilizzare sia in contesti molto specifici, per aiutarci a pensare in modo più generale e astratto, sia in contesti molto ampi, per cercare di essere molto più specifici. Presentiamo qui un esempio di step da seguire in caso di un progetto con contesto ampio.  


Esempio: il contesto del progetto è “creare una piattaforma e-commerce”.  

  1. Scegliere uno specifico tipo di e-commerce e pensare a quali funzionalità occorrono per creare quel sito e cosa serve per renderlo di successo.  Esempio: scegliamo un sito e-commerce che vende pezzi di ricambio di automobili.  
  1. Fare una lista di tutte le funzionalità. Esempio: motore di ricerca per poter cercare il pezzo che serve all’utente, filtro per i diversi marchi di auto, ecc. 
  1. Eliminare dalla lista tutti i riferimenti alle automobili, così da avere una lista generica di funzionalità. Esempio: filtro per diversi marchi.  
  1. Ripetere l’esercizio con differenti tipi di e-commerce, fino ad arrivare ad avere una lunga lista di funzionalità che potrebbero essere molto utili in una qualsiasi generica piattaforma e-commerce.  
  1. Riordinare la lista per priorità. Le funzionalità che appaiono più di una volta in differenti siti e-commerce (es. motore di ricerca) saranno sicuramente molto più importanti di quelle che appaiono una sola volta in siti di nicchia.  
  • Embrace Opposites (Accogliere gli opposti). Questo esercizio sfrutta il concetto degli opposti per comprendere meglio il contesto di design in cui stiamo progettando la nostra soluzione e identificare nuove opportunità.  

Esempio: Immaginiamo che l’obiettivo generale del nostro progetto è quello di disincentivare l’uso dell’auto e trovare un modo per far sì che le persone preferiscano utilizzare i mezzi pubblici.  

Vediamo gli step da compiere previsti da questo metodo: 

  1. Ribaltare l’obiettivo del progetto, simulando che sia l’opposto. Esempio: seguendo l’esempio, l’obiettivo opposto diventa: cercare di far diventare le persone dipendenti dalla propria auto, indipendentemente dall’uso che devono farne (anche usandola per tempi e percorsi brevi).  
  1. Pensare e fare una lista di modi per raggiungere questo obiettivo. Esempio: diminuendo il numero di tratte dei bus nell’area, aumentare il prezzo del biglietto dei mezzi, allungare le tratte, ecc. 
  1. Creare gli opposti delle modalità trovate. Spesso, in questo modo, emergono spunti da sfruttare per la nostra soluzione. Esempio: fare ricerca e scoprire in quali aree le persone prendono più frequentemente i bus, aumentare i bus disponibili in quelle aree e diminuirli in quelle meno frequentate perché forse le persone lì preferiscono utilizzare le proprie auto, ecc.  


Conclusioni 

In questo articolo sul concetto di “pensiero convergente”, abbiamo presentato che cos’è e come funziona questa tipologia di pensiero analitico e come può essere sfruttato per ideare soluzioni utili e di valore per gli utenti. Ricordiamo però che è tramite l’interazione di questo con il pensiero divergente che è possibile arrivare alla formulazione di idee che siano anche innovative e creative.  

Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

(*) Campi obbligatori