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L’ABC del coaching

di Mario Morelli – Partner Excellence Education

Il coaching è un’esperienza creativa e trasformativa di crescita personale e professionale, che si sviluppa nell’ambito di una relazione paritetica tra coach e coachee.

Un percorso di coaching prevede una o, più frequentemente, più sessioni nelle quali il coach supporta il coachee in un processo di esplorazione, riflessione e azione, per consentirgli di progredire nella consapevolezza di sé e raggiungere obiettivi specifici predefiniti, generando un impatto positivo nella sua vita.

La disciplina del coaching si fonda su alcuni principi fondamentali che le conferiscono una fisionomia peculiare.

Autodeterminazione e responsabilizzazione. Il coachee è capace di identificare le proprie sfide, definire gli obiettivi desiderati e trovare soluzioni, esercitando una responsabilità personale nel processo di crescita.

Risorse interne. Il coachee ha capacità personali, competenze e potenzialità che possono essere attivate e sviluppate. Compito del coach è aiutare il coachee a riconoscere e sfruttare le risorse già presenti in lui

Potenziale. Il coaching ha fiducia nel potenziale umano e crede fermamente che ogni individuo abbia una capacità intrinseca di apprendere, crescere e migliorare. Il coach lavora per evidenziare e sfruttare questo potenziale.

Focus sul futuro. Il coaching non si concentra sugli errori del passato ma sugli obiettivi futuri, con il coach che supporta il coachee in un processo generativo di identificazione di nuovi spazi di apprendimento, opzioni e opportunità.

Ascolto attivo e non giudicante. Il coach lo pratica per consentire al coachee di esprimersi liberamente, in un ambiente sereno e riservato, e a sé stesso di comprendere autenticamente le sue esperienze, emozioni e priorità.

Flessibilità. Non esiste un approccio di coaching universalmente valido, è il coach che si pone in sintonia con le preferenze, prospettive e stile di apprendimento del coachee.

Una struttura chiara e mirata di una coaching conversation è fornita dal modello GROW, sviluppato da Sir John Whitmore, padre fondatore del coaching.

GROW è un acronimo che indica le quattro fasi fondamentali di una sessione:

  1. Goal (Obiettivo): identificazione di obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporizzati (SMART). In questa fase coach e coachee collaborano per ottenere una direzione chiara per la conversazione e orientare il focus verso risultati tangibili;
  2. Reality (Realtà): valutazione oggettiva della situazione attuale del coachee. Il coachee riflette sulla realtà senza giudizi, esaminando le sfide, le risorse disponibili e le opportunità di crescita. Questa fase favorisce la consapevolezza della situazione attuale;
  3. Options (Opzioni): esplorazione di diverse opzioni e soluzioni possibili per raggiungere gli obiettivi stabiliti. Il coach utilizza domande potenzianti per stimolare la creatività del coachee, incoraggiandolo a considerare diverse prospettive e strategie. Questa fase promuove la generazione di soluzioni innovative;
  4. Will (Volontà): traduzione, da parte del coachee supportato dal coach, delle idee emerse in un piano d’azione con passi chiari e misurabili. Questa fase focalizza il coachee su un impegno concreto verso il conseguimento degli obiettivi stabiliti durante la conversazione.

In un contesto aziendale, la partecipazione ad un percorso di coaching può portare molteplici benefici, ad esempio:

  • promuove l’autoconsapevolezza, consentendo ai partecipanti di esplorare e comprendere meglio i propri atteggiamenti, comportamenti e motivazioni. Questo favorisce una crescita personale più profonda e un migliore adattamento alle sfide organizzative.
  • agevola lo sviluppo delle competenze relazionali. I partecipanti imparano a gestire efficacemente le dinamiche di gruppo, a comunicare in modo chiaro e a costruire relazioni di fiducia, migliorando così collaborazione e coesione all’interno dell’organizzazione.
  • aiuta a gestire lo stress e ad aumentare la resilienza. I partecipanti imparano a sviluppare strategie per affrontare le sfide quotidiane in modo più equilibrato, migliorando il clima organizzativo
  • potenzia le capacità di analisi di situazioni complesse, problem solving e decisione informata
  • migliora le competenze manageriali, comunicative, decisionali, di leadership dei coachee
  • contribuisce alla diffusione di una cultura organizzativa aperta all’innovazione e al cambiamento.
  • aiuta a contemperare gli obiettivi personali con quelli organizzativi, creando un senso di scopo e contribuendo all’efficacia individuale e collettiva.

In conclusione, il coaching è un catalizzatore potente del cambiamento positivo, personale ed organizzativo. È un partner strategico fondamentale per le aziende che operano nei contesti professionali odierni, caratterizzati da incertezza elevata e rapidità di cambiamento: l’approccio sistemico del coaching contribuisce infatti a creare ambienti di lavoro più sani, resilienti, produttivi.

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Whistleblowing

L’Istituto del “Whistleblowing” è riconosciuto come strumento fondamentale nell’emersione di illeciti; per il suo efficace operare è pero cruciale assicurare una protezione adeguata ed equilibrata ai segnalanti. In tale ottica, al fine di garantire che i soggetti segnalanti siano meglio protetto da ritorsioni e conseguenze negative, e incoraggiare l’utilizzo dello strumento, in Italia è stato approvato il D.Lgs. n.24 del 10 marzo 2023 a recepimento della Direttiva (UE) 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni.

Il decreto persegue l’obiettivo di rafforzare la tutela giuridica delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o europee, che ledono gli interessi e/o l’integrità dell’ente pubblico o privato di appartenenza, e di cui siano venute a conoscenza nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Segnalazione

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